Buona ventura

Gruppo 2



Datazione: 1593-1594
Ubicazione: Pinacoteca Capitolina di Roma
Dimensione: 115 X 150cm

Personaggi
Il soggetto è una zingara che, mentre legge la mano al cavaliere, gli ruba l'anello che porta alla mano. L'indagine radiografica del 1985 mise in luce il dettaglio delle dita della zingara che sfilano l'anello all'ingenuo giovane ben vestito, che oggi nel dipinto, malgrado i restauri, non è ben visibile. La giovane gitana indossa un turbante e una camicetta ricamata che le danno un’aria esotica e fresca; il suo sorriso è un gioiello di sottigliezza psicologica. Il volto paffuto del giovane ben vestito indica invece la sua ingenuità, accentuata dalla piuma che spiove dal suo cappello.

Interpretazioni
La scena del dipinto è una tipica “scena di genere”, tuttavia vi sono buone probabilità che l'artista si sia rifatto anche ad una scena di teatro, di quelle della Commedia dell'Arte che venivano rappresentate nelle popolari “stanze della commedia” e che avevano largo successo. Oltre che “scena di genere”, il dipinto può essere letto in chiave moralistica con riferimento alla Parabola del Figliol Prodigo dunque come un ammonimento nel non riporre fiducia nei falsi adulatori e in coloro che vogliono indurre al peccato.


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