Cena a Emmaus

Gruppo 5

Versione londinese (1596, National Gallery)



Il momento che l’artista ritrae sulla tela è narrato all’interno del Vangelo di Luca: i protagonisti sono Cristo, due apostoli e l’oste. Nell’istante “catturato” da Caravaggio, ci sono due apostoli che hanno appena invitato un viandante, conosciuto poco prima, ad unirsi al banchetto.Seduti a tavola, i due apostoli riconoscono nel viandante Cristo risorto, non appena lo vedono effettuare il gesto della benedizione del pane. Bisogna fare molta attenzione alla figura del Cristo: il suo volto è molto differente dalle tradizionali rappresentazioni fatte da altri artisti contemporanei di Caravaggio; i suoi lineamenti, infatti, ricordano il Buon Pastore, un elemento ricorrente nell’arte cristiana antica. Questa singolare rappresentazione da parte di Caravaggio è stata una scelta volontaria: il primo elemento che salta all' attenzione è il movimento di Cristo, piuttosto che il suo volto non tradizionale. Entrambi i discepoli rimangono sorpresi nel trovarsi davanti Cristo risorto; Caravaggio rende alla perfezione questa sensazione inaspettata, con un discepolo sulla sinistra che sta per balzare in piedi dalla sedia e l’altro sulla destra si sbraccia (formando così una croce). In piedi accanto a Gesù è presente l’oste, il quale, non capendo l’importanza della situazione, non è coinvolto ed ha un’espressione leggermente confusa. Lo spazio dell’azione è ristretto e le posizioni dei protagonisti sono studiate in modo preciso; in questo modo, il posto a sedere davanti Gesù è libero, quasi come se quest’ultimo ci stesse invitando ad unirci al banchetto.

I colori che Caravaggio utilizza per questo quadro sono: il rosso ed il bianco (tendente al giallo) per la veste di Cristo, il verde per l’abbigliamento dell’apostolo in primo piano, per qualche foglia sul tavolo e per il colletto dell’apostolo sulla destra. Questi specifici colori, potrebbero raffigurare le tre virtù teologali: Fede, Speranza e Carità. In primo piano si può notare un canestro di frutta che è molto simile a quello che fa da protagonista ad un altro popolare quadro di Caravaggio. Il canestro di frutta, dipinto con maestrale minuziosità, è secondo alcuni studiosi ricco di significati simbolici: l’uva bianca rappresenta la resurrezione, il melograno e l'ombra a forma di pesce che il canestro proietta sul tavolo rimandano alla simbologia di Cristo.


Versione milanese (1606, Brera)



Differentemente dall’omonimo quadro britannico, in questa versione milanese, Caravaggio dipinge una scena che avviene qualche momento dopo la sorpresa dei discepoli alla scoperta di Cristo risorto. I due quadri sono molto diversi tra loro: nella versione della National Gallery la tavola è imbandita e ricca di dettagli; qui, invece, gli oggetti sono pochi, i colori utilizzati non sono numerosi ed i personaggi sono disposti in modo differente.

La luce è molto fioca, e così non c’è possibilità di poter guardare tutti i dettagli della scena. Caravaggio dipinge l’esatto momento in cui Cristo sta per andare via; sul tavolo c’è del pane, una brocca dell’acqua e due piatti. Per quanto riguarda la figura del Cristo: è completamente diverso da quello protagonista del quadro conservato a Londra; in questa versione milanese si può vedere un Gesù stanco, con gli occhi socchiusi ed un’espressione che rispecchia in modo realistico il suo stato d’animo. Mettendo a confronto i due Gesù di entrambe le versioni, si possono facilmente notare le differenze citate sopra: il gesto di benedizione che fa è differente e così anche la sua veste è completamente diversa. Caravaggio rappresenta anche gli apostoli e l’uomo e la donna della locanda in modo differente nei due quadri: sono tutti molto umili e concentrano la loro attenzione su Cristo e sui suoi gesti. In particolare, si può facilmente notare che lo sfarzo ed il grande colorismo delle vesti che caratterizzava l’oste nel quadro britannico, qui è completamente scomparso, lasciando spazio ad un uomo anziano e con degli abiti semplici.


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