Vocazione di San Matteo

Gruppo 3



Vocazione di san Matteo è un dipinto realizzato tra il 1599 ed il 1600 dal pittore italiano Michelangelo Merisi detto Caravaggio, ispirato all'episodio raccontato in Matteo 9, 9-13. Il quadro venne commissionato nel 1565 dal cardinale francese Mathieu Cointrel. Si trova nella Cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. La tecnica utilizzata da Caravaggio è olio su tela, il dipinto misura 322x340 cm. Il dipinto è realizzato su due piani paralleli, quello più alto vuoto, occupato solo dalla finestra, mentre quello in basso raffigura il momento preciso in cui Cristo indicando san Matteo, lo chiama all'apostolato. San Matteo è seduto a un tavolo con un gruppo di persone, vestite come i contemporanei del Caravaggio, come in una scena da osteria. Caravaggio, per accentuare la tensione drammatica dell'immagine e focalizzare sul gruppo dei protagonisti l'attenzione di chi guarda, ricorre all'espediente di immergere la scena in una fitta penombra tagliata da squarci di luce bianca, che fa emergere visi, mani o parti dell'abbigliamento e rende quasi invisibile tutto il resto. La tela, inoltre, è densa di significati allegorici. In primo luogo proprio la luce, grande protagonista della raffigurazione pittorica, assurge a simbolo della Grazia divina essa infatti non proviene dalla finestra dipinta in alto a destra che, anzi, resta del tutto priva di luminosità, ma alle spalle del Cristo, Grazia che investe tutti gli uomini pur lasciandoli liberi di aderire o meno al Mistero della Rivelazione; non bisogna dimenticare, poi, che la chiesa di S. Luigi rappresentava la nazione francese, e l'allora Re di Francia, Enrico IV, s'era appena convertito al Cattolicesimo, scegliendo così la Salvezza. Solo alcuni dei personaggi investiti dalla luce volgono lo sguardo verso Gesù, mentre gli altri preferiscono restare a capo chino, distratti dalle proprie solite occupazioni; a sinistra con il capo chino, uno dei compagni di Matteo porti gli occhiali, quasi come se fosse accecato dal denaro. La luce inoltre ha la funzione di dare direzione di lettura alla scena, che va da destra a sinistra e torna indietro quando incontra l'umanissima espressione sbigottita ed il gesto di San Matteo che punta il dito contro se stesso al fine di ricevere una conferma, come se chiedesse a Cristo e a San Pietro: "State chiamando proprio me?". Altri invece sostengono che San Matteo sia invece il giovane a capotavola. Gesù, solitamente fatto apparire in quei luoghi positivi, che lo esaltassero, viene invece rappresentato in questo dipinto in una bettola (probabilmente in una di quelle che frequentava Caravaggio). In altri dipinti era Gesù a portare il credente nel suo mondo, mentre ora è Gesù nel nostro mondo; a sinistra del dipinto sono rappresentati Matteo ed altri personaggi vestiti alla moda dell'epoca del Pittore con il viso di modelli scelti tra la gente comune e raffigurati senza alcuna idealizzazione, con il realismo esasperato che ha sempre caratterizzato l'opera di Caravaggio, che trasmette la percezione dell'artista dell'attualità della scena, il quale vuole comunicarci che la chiamata di Dio è universale e senza precisa collocazione nel tempo: ognuno di noi sarà chiamato, la sua intima partecipazione all'evento raffigurato. A sinistra invece vi sono Gesù (che indica) e Pietro alle sue spalle, entrambi indossano abiti dell’iconografia tradizionale, sopra in capo di Gesù e rappresentata un’ aureola. La gestualità dei personaggi dipinti dal Caravaggio danno un movimento e un coinvolgimento dei personaggi unico nel suo genere e fanno notare come il Caravaggio sia stato un frequentatore di locande dei "bassi fondi" romani del periodo e sia stato in grado di riprodurre atteggiamenti, espressioni e azioni di sicuro appresi da esso nella sua vita. Di grande intensità e valenza simbolica, nella Vocazione, è il dialogo dei gesti che si svolge tra Cristo, Pietro e Matteo. Il gesto di Cristo, ripreso dalla scena della Creazione di Adamo della Cappella Sistina michelangiolesca, viene ripetuto da Pietro, simbolo della Chiesa Cattolica Romana che media tra il mondo divino e quello umano e a sua volta ripetuto da Matteo. È la rappresentazione simbolica della Salvezza, che passa attraverso la ripetizione dei gesti istituiti da Cristo (i Sacramenti) e ribaditi, nel tempo, dalla Chiesa. Questa è una delle prime pitture sacre, esposte al pubblico, in cui compaiono notazioni realistiche.


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