Biografia di Caravaggio

Gruppo 1



Michelangelo Merisio Amerighi, noto come il Caravaggio, dal paese d’origine della famiglia, fu un pittore italiano del ‘600. Nacque nel 1571 a Milano. Nel 1577, perse il padre Fermo (“maestro di case”, poco meno che architetto), il nonno Bernardino e lo zio Pietro, a causa della peste. L’artista, appena adolescente, si formò nella bottega a Milano di Simone Peterzano, al quale fu legato per quattro anni da un contratto di discepolato: recepì così due tradizioni diverse, il realismo lombardo e il rinascimento veneto (con il quale entrò in contatto quando Peterzano lo portò con sè in alcuni viaggi a Venezia, durante cui conobbe l'arte del Tintoretto). Successivamente anche la madre morì e il pittore si trasferì a Roma, dove lavorò con Antiveduto Gramatica e il Cavalier d’Arpino, che lo avvicinò a dipinti naturalistici. La sua precocità d’ingegno non fu disgiunta da sregolatezza di vita e di abitudini. Fu randagio e rissoso, più volte chiamato in giudizio e sempre pronto a battersi anche per ragione di gioco e di donne. La sua maturazione verso uno stile personale fu evidente soprattutto nei dipinti della Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma per la quale eseguì tre dipinti: la Vocazione di San Matteo, il Martirio di San Matteo (con cui ha inizio la poetica caravaggesca del rapporto luce-ombra, che poi si svilupperà nelle opere successive) e San Matteo e l'angelo (oggi andato perduto). Si tratta di dipinti impegnativi, tali da rivoluzionare la pittura del tempo. Inoltre, sue opere decorano gli altari di molte chiese e basiliche: in San Luigi dei Francesi, Santa Maria del Popolo, Santa Maria della Scala e Cappuccini, perfino in San Pietro. Tra il 1606 e il 1607, Caravaggio visse nella città di Napoli, dove sono conservate la tela con Le sette opere di Misericordia, al Pio Monte di Misericordia e La flagellazione di Cristo, al Museo di Capodimonte. Il riconoscimento è generale e le commissioni si moltiplicano; ormai principi, mecenati, collezionisti e mercanti si contendono la sua pittura. Dopo il breve soggiorno a Napoli, Caravaggio si spostò a Malta, baluardo della cristianità, in pieno fervore di vita e di opere, con la nuova capitale La Valletta, che in pochi decenni si fece possente e splendida di edifici sacri, palazzi e fortificazioni. Qui il pittore, darà ancora prova maggiore della sua arte. Il periodo sereno fu nuovamente disturbato dalla nevrotica inadattabilità dell’artista, che a seguito di un litigio con un Cavaliere di Giustizia, venne imprigionato. Prima del processo, Caravaggio riuscì ad evadere e, in barca, si diresse verso il porto più vicino, quello di Siracusa. Iniziò così il più disperato capitolo della sua tormentosa esistenza. Braccato, egli si spostò continuamente e a Porto Ercole venne nuovamente imprigionato, ma questa volta per errore. Rimesso in libertà si ritrovò spogliato di ogni suo avere. Nel 1606 fu responsabile di un omicidio durante una rissa e, condannato a morte, dovette sempre fuggire per scampare alla pena capitale. Morì nel 1610 a Porto Ercole (Toscana) di “febbre maligna”. L’artista non venne mai a conoscenza della notizia che la tanto sospirata grazia papale, sollecitata soprattutto dal Cardinale Gonzaga, gli era stata concessa.


Torna all’indice